18.12.2023

dall’ANBI – I Consorzi di bonifica si candidano alla manutenzione dei fiumi in città

Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno_sfalcio telecomandato a distanza

“Considerate le positive esperienze di Firenze per l’Arno e Milano per i Navigli, nonché le migliaia di accordi con amministrazioni locali, chiediamo che venga attribuita ai Consorzi di bonifica la competenza gestionale sui tratti, soprattutto urbani, di alcuni, importanti fiumi come, ad esempio, il Tevere. Lo faremo attraverso una proposta di legge, che sarà presentata a Gennaio”: ad annunciarlo è Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), audito in Commissione Agricoltura del Senato. 

“Di fronte all’incedere di una crisi climatica, ormai consolidata – prosegue il DG di ANBI – servono politiche di adattamento, capaci di aumentare la resilienza delle comunità, utilizzando l’innovazione: un esempio, che i Consorzi di bonifica stanno applicando, sono i monitoraggi idraulici predittivi, capaci, grazie a sensoristica e digitalizzazione, di controllare le aste fluviali, prevenendo piene, rotture arginali e furti d’acqua. I Consorzi di bonifica, nel rispetto dei cronoprogrammi, stanno realizzando interventi per circa 2 miliardi nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma va ricordato che hanno presentato progetti per un investimento di oltre il doppio, giudicati ammissibili di finanziamento, per abbattere di almeno il 15% l’utilizzo d’acqua irrigua. In un Paese, dove si consumano quasi 2 metri e mezzo di suolo al secondo – conclude Garganoè necessario un piano straordinario di manutenzione del territorio, perché la liturgia delle dichiarazioni dello stato di calamità è lontana dalle esigenze delle persone e dell’economia. Il costo del dissesto idrogeologico è un macigno sulla strada dello sviluppo dell’Italia e pesa sui conti delle famiglie, facendo lievitare i prezzi al consumo.”

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